Metto su casa!
Una vita indipendente in costruzione
MOTIVAZIONI DEL PROGETTO
Lasciare la casa dei genitori, vivere da soli o costruire nuove forme di convivenza, è per la generalità delle persone uno degli obiettivi principali di vita, rappresentando il passaggio all’età adulta e un momento significativo per l’afferma-zione della propria identità.
Per le persone con disabilità, soprattutto se intellettiva, questo passaggio presenta diversi elementi di criticità, perché questo momen-to evolutivo è generalmente loro negato in quanto reputato impossibile - al di là di una reale valutazione - oppure avviene in maniera improvvisa nel momento in cui si trova a mancare, spesso in modo traumatico, il nucleo d’origine. In quest’ultimo caso, la persona con disabilità intellettiva si ritrova, a volte ancora giovane, a vivere in strutture residenziali non scelte o sconosciute, senza aver ancora ela-borato o sperimentato il distacco dai genitori e vede in poco tempo rivoluzionata la propria vita, con la perdita dei suoi riferimenti, siano essi persone che spazi di vita, oggetti e abitudini. Negli ultimi anni, anche a seguito dell’avvento della Convenzione ONU sui diritti delle persone con disabilità, si sta affacciando una nuova logica nel pensare la residenzialità per le persone con disabilità intellettiva, immaginando soluzioni che non si fermino all’intervento di emergenza, ma che consentano di pensare anticipatamente a un percorso per prepararsi a staccarsi dal nucleo d’origine, in un’ottica di costruzione del progetto di vita della persona.
Tale orientamento punta a garantire dei percorsi che, oltre a rispondere a un’esigenza abitativa, porti attenzione alle reali esigenze delle persone con disabilità, ai bisogni di dignità, relazione, affettività, autonomia ed emancipazione insiti in ogni persona in quanto elementi costitutivi della propria identità.
Questa nuova visione, può aprire scenari interessanti, in quanto permette di togliere la disa-bilità da un indifferenziato temporale in cui si trova solitamente inserita riconoscendone finalmente l’adultità. Infatti, spesso è presente un concetto di svi-luppo fissato su una certa fase, quella di eterno bambino, che nega le transizioni che segnano la vita delle persone lungo lo scorrere del tempo (bambino, giovane, adulto, anziano) e sul cambiamento che ciò comporta in termini di percezione di sé, di aspettative e di richieste.
L’ipotesi di emanciparsi, di vivere in ambienti comunitari di piccole dimensioni e con gli opportuni sostegni personali, evidenzia la pos-sibilità concreta di significativi miglioramenti della qualità di vita sia dei destinatari dell’intervento, sia dei loro familiari se ancora in vita. Anzi proprio per i famigliari, la prospettiva di una figlia o di un figlio con disabilità che può intraprendere un percorso di afferma-zione della propria adultità e di ricerca di autonomia relazionale e organizzativa al di fuori del nucleo d’origine, può essere d’aiuto sia per facilitare la conquista di un ruolo genitoriale diverso e meno limitato dal “dovere dell’accudimento a vita”, sia per affrontare con minori inquietudini e preoccupazioni quello che sarà “il dopo di noi”. Al momento tuttavia, come evidenziato dal 1° rapporto di moni-toraggio sull’applicazione della Convenzione ONU in Italia, questa opportunità non costituisce la condizione esistenziale prevalente delle persone con disabilità.
Da queste premesse, è nata l’idea di avviare un progetto per sostenere percorsi di vita indipendente, idea che è andata sempre più a definirsi e rinforzarsi a partire dall’analisi sulla realtà del territorio e grazie alla convergenza di alcuni percorsi intrapresi negli ultimi anni all’interno della nostra associazione.
OBIETTIVI DEL PROGETTO
Il progetto, vuole essere il primo passo per sperimentare forme di convivenza - autonoma o parzialmente autonoma - da parte di persone adulte con disabilità, con l’adattamento di due appartamenti all’interno di un edificio indipendente nel centro abitato di Somma Lombardo, in un contesto con caratteristiche di residenzialità leggera e comunitaria, strutturati negli spazi come una vera e propria abitazione, simile a quella di una famiglia media di 4 persone.
In una prospettiva di sviluppo, accanto alla “palestra di vita indipendente”, potranno nascere degli alloggi di vita indipendente o semi-indipendente dove le persone che hanno terminato il loro percorso, potranno andare a vivere.
SOGGETTI BENEFICIARI
I beneficiari del progetto saranno persone con disabilità intellettiva e/o relazionale che presentano caratteri-stiche e livelli minimi di competenze e autonomie personali e sociali tali da consentire loro di affrontare percorsi di sviluppo delle abi-lità utili a creare consapevolezza, autodeterminazione, autostima e maggiori autonomie spendibili per il proprio futuro, nell’ambito della sperimentazione della vita indipendente.
Altri soggetti beneficiari sono le famiglie coinvolte, individuate in fase di promozione e analisi della domanda, in termini di sostegno delle stesse finalizzato al riconoscimento dei bisogni di indipendenza delle persone con disabilità e di supporto all’eventuale progressi-vo distacco di queste ultime dal nucleo familiare.
ALLOGGI
Nella ricerca degli alloggi, la nostra scelta è stata quella di ricercare una soluzione abitativa nel centro della città, così da con-sentire alle persone coinvolte di poter esprimere il più possibile le autonomie possedute o potenziali nello svolgimento dei diversi atti di vita quotidiana: fare acquisti, raggiungere l’abitazione, la stazione, la fermata dell’autobus, i luoghi di socializzazione, mantenere le relazioni affettive e amicali, costruire nuove relazioni coi vicini, negozianti, avventori di luoghi pubblici, ecc.
Dopo una lunga ricerca e analisi delle opzioni presenti sul territorio e per non allontanare le persone dal loro contesto di riferimento, è stato individuata una soluzione che risponde alle caratteristiche del progetto. Si tratta di un immobile indipendente posto nel centro della città di Somma Lombardo, composto al primo piano da appartamento di mq 75 (soggiorno con angolo cottura, due camere da letto, servizio e box) e da un appartamento al secondo piano mansardato con tetto a vista di mq 80 (soggiorno con angolo cottura, due camere da letto, servizio, due ampi balconi e box). Gli appartamenti sono stati arredati, attrezzati e adattati in modo tale che le azioni di vita quotidiana risultino accessibili e facilitate, favorendo l’espressione dei potenziali di autonomia.
INFORMAZIONI: 0331 250184
anffasticino@anffasticino.it
#conFondazioneCariplo
|